Borges e Chesterton, morti nello stesso giorno per un incrocio superficialmente casuale

“… ciò che chiamiamo caso è la nostra ignoranza della complessa meccanica della casualità”.
J.L.B
“C’è nella vita un elemento di magica coincidenza che può sfuggire alla gente che bada solo all’aspetto prosaico delle cose. Come è stato ben espresso dal paradosso di Poe, la saggezza dovrebbe contare sull’imprevisto.”
Chesterton
“La terra che abitiamo è un errore, una incompetente parodia. Gli specchi e la paternità sono abominevoli perché la moltiplicano e l’affermano”.
J.L.B.
Borges scrisse: “Il più celebre dei suoi romanzi ‘L’uomo che fu Giovedì’, ha come sottotitolo ‘Un incubo’. Avrebbe potuto essere Poe o magari un Kafka; lui comunque preferì- e gli siamo grati della scelta – essere (…) la gente persiste nel ridurlo ad un mero propagandista cattolico. Innegabilmente lo fu, ma fu anche un uomo di genio, un gran prosatore e un grande poeta. La letteratura è una delle forme della felicità; forse nessun scrittore mi ha dato tante ore felici come Chesterton”.

Il Labirinto di Borges a Venezia

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